Un irlandese e un inglese vanno in una panetteria.

Un inglese e un irlandese vanno in una panetteria.

L’inglese ruba tre panini, se li mette in tasca e se ne va.

Dice all’irlandese: “Ci è voluta grande abilità e astuzia per rubare quei panini. Il proprietario non mi ha nemmeno visto”.

“Questo è un semplice furto”, rispose l’irlandese.

“Ti mostrerò come farlo in modo onesto e ottenere gli stessi risultati.”

L’irlandese chiamò quindi il proprietario del panificio e disse: “Signore, vorrei mostrarle un trucco di magia”.

Il proprietario era incuriosito e andò a vedere il trucco di magia.

L’irlandese gli chiese un panino e lui cominciò a mangiarlo.

Lo chiese altre due volte e, dopo averli mangiati di nuovo, il proprietario disse: “Okay, amico mio, dov’è il trucco magico?”

Allora l’irlandese disse: “Guarda nelle tasche dell’inglese”.


Un irlandese entra in un bar a Londra

Un irlandese entra in un bar di Londra durante l’ora di pranzo e ordina tre pinte di Guinness.

Li porta a un tavolo e comincia a berli, un sorso alla volta, da ognuno in sequenza.

È insolito, ma il barista è impegnato e non chiede nulla.

Ma l’irlandese ritorna a pranzo il giorno dopo e fa la stessa cosa.

E questo va avanti per una settimana prima che il barista chieda: “Allora, cosa sono queste tre pinte?”

L’irlandese risponde: “Semplice. Ho un fratello a casa a Dublino e un altro a New York, e ci siamo promessi di bere così, per stare vicini e tenerci a mente, capisci?”

Il che soddisfa il barista.

Ad ogni modo, i giorni diventano settimane e mesi, l’Irishman diventa un cliente abituale e tutti lo conoscono e lo amano.

Il rituale diventa parte del folklore del pub.

Un giorno, all’ora di pranzo, entra l’irlandese e ordina due pinte di Guinness.

Il silenzio cala nel pub mentre l’irlandese porta le sue pinte al tavolo.

Il barista, imbarazzato come una bestia ma sentendosi in dovere di dire qualcosa, si avvicina all’irlandese e dice: “Ehm, ascolta, Paddy, volevo solo dirti che io… beh, noi… siamo tutti molto dispiaciuti per la tua perdita e, ehm, se c’è qualcosa che possiamo, ehm, possiamo fare per, sai, aiutarti o qualsiasi altra cosa…”

L’irlandese alza lo sguardo verso il barista, il suo volto è una maschera di incomprensione, finché all’improvviso non capisce e comincia a ridere.

“Cosa? Pensavi: dai, amico, non è niente del genere! Ho appena smesso di bere!”

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