

Il signor Johnson salì sul volo per New York City e si avvicinò al posto corridoio che aveva prenotato.
Con sua sorpresa, una donna bionda era già seduta lì.
“Mi scusi”, disse il signor Johnson, cercando di mantenere la calma. “Quello è il mio posto. L’ho prenotato appositamente.”
La donna alzò lo sguardo e disse con sicurezza: “Sono bionda, sono elegante e starò seduta in questo posto vicino al corridoio finché l’aereo non atterrerà a New York City”.
Frustrato, il signor Johnson controllò il suo biglietto. Mostrava chiaramente che le era stato assegnato il posto centrale.
“Il tuo biglietto dice che dovresti sederti al centro”, disse, indicando il suo biglietto. “Ho prenotato questo posto corridoio perché sono alto un metro e novanta e ho bisogno di spazio extra. Tu sei, quanto, un metro e ottanta? Starai bene nel posto centrale.”
La bionda, imperturbabile, ripeté: “Sono bionda, sono intelligente e starò seduta in questo posto vicino al corridoio finché l’aereo non atterrerà a New York City”.
La donna seduta al finestrino intervenne: “Dovresti dargli retta. Il mio ex era alto, solo un metro e ottanta, e aveva sempre bisogno del posto lato corridoio per non sentirsi stretto”.
Eppure la bionda rispose: “Sono bionda, sono intelligente e starò seduta in questo posto vicino al corridoio finché l’aereo non atterrerà a New York City”.
Non sapendo più cosa fare, il signor Johnson chiamò un assistente di volo. Gli spiegò la situazione e l’assistente annuì prima di chinarsi a sussurrare qualcosa all’orecchio della bionda.
All’improvviso, l’espressione della bionda cambiò. Senza dire una parola, si spostò al posto centrale.
Sollevato, il signor Johnson si sedette sul posto lato corridoio.
Dopo l’atterraggio a New York, la curiosità prese il sopravvento. Si avvicinò all’assistente di volo e le chiese: “Cosa le hai detto?”
L’assistente sorrise. “Le ho detto che il posto corridoio non era per New York.”
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